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Dieci anni di Manifattura Berluti, eccellenza Made in Italy

 

 

Dal cuore della provincia ferrarese ha saputo conquistare il mondo con il suo savoir faire. Compie dieci anni Manifattura Berluti, realtà del lusso con stabilimento a Gaibanella (oggi parte del gruppo LVMH), dove si sviluppano calzature e pelletteria per tutto il mondo in diretta connessione con Parigi. Era infatti l’estate del 2013 quando veniva posata la prima pietra dell’avveniristico edificio che nella sua architettura richiama le forme di un esclusivo packaging per scarpe. Ma la storia di Berluti parte molto prima, nel 1985, con l’artigiano marchigiano Alessandro Berluti. 

 

«Una realtà che, anche se ha sede in Francia, rimane ferrarese, saldamente ancorata al territorio e in continuo scambio con esso – ha detto il sindaco di Ferrara, Alan Fabbr,i che per l’occasione ha incontrato il direttore industriale Sébastien Vigneron, tutto il comitato di direzione e le maestranze -. Ferrara, con Berluti, è protagonista di un grande ecosistema dell’alto di gamma a livello mondiale». Oggi la manifattura, nella sua sede ferrarese, ha superato i 400 dipendenti (da 15 Paesi, oltre 200 domiciliate a Ferrara), il 65 per cento donne, con oltre 70 negozi nel mondo. Il personale rispecchia quattro generazioni. 

 

Qui l’abilità artigianale viene sviluppata attraverso l’Accademia del savoir faire, una scuola di formazione interna che negli ultimi anni ha visto realizzare 26 corsi: l’80 per cento delle persone che vi hanno partecipato sono poi state assunte. Visitando il reparto prototipia, i laboratori, le aree sviluppo ed espositiva, il primo cittadino ha sottolineato rimarcato proprio «il valore economico e sociale di questa prestigiosa realtà, che crea un imponente indotto, impiega centinaia di persone domiciliate sul territorio, è fortemente ancorata all’eccellenza delle materie prime italiane e sviluppa continui investimenti». 

 

Come spiegato nel corso dell'incontro, Berluti lavora a stretto contatto con il centro per l’impiego di Ferrara, attuando anche progetti inclusivi per le persone con disabilità. L’azienda inoltre coinvolge diverse cooperative sociali del territorio, lavora su salute e prevenzione ed è attenta alla propria condotta ambientale: oltre a utilizzare energia da fonti rinnovabili, si è dotata di colonnine per la ricarica elettrica e realizza inoltre progetti sul riciclo di pelli di scarto come fertilizzanti. Le suole delle scarpe anti infortunistica invece vengono trasformate in manti per aree gioco e piste di atletica.  

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