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MIPEL 123, un ritorno alla normalità con fiducia

 

 

Dal 19 al 22 febbraio a Milano torna MIPEL con la sua 123esima edizione. La consueta rassegna dedicata alla pelletteria e all’accessorio moda presenta un’importante edizione dedicata alle collezioni FW 2023/24 nel segno di un trend di mercato che sembra aver ripreso un cammino positivo, pur tra tutte le incertezze derivanti dal contesto socio-economico globale. Per questo motivo MIPEL123 si delinea come un appuntamento fondamentale per gli addetti ai lavori e per capirne al meglio aspettative, prospettive e novità abbiamo parlato con Franco Gabbrielli – Presidente di Assopellettieri e con due espositori storici di MIPEL, Mara Visonà – CEO Plinio Visonà e Roberto Briccola Presidente di Bric’s Industria Valigeria Fine.

 

MIPEL123 apre i battenti alla luce degli ultimi dati di settore che hanno registrato un primo semestre positivo con un incremento per produzione industriale del +12,4% e fatturato del +15%, sostenuti dai recuperi sul mercato interno (+12,2%) e soprattutto dell’export (+18,3% in valore, nonostante un sensibile rallentamento, in termini di volume, nei mesi di aprile e maggio 2022). «La situazione è positiva – afferma Franco Gabbrielli – c’è stato un rimbalzo dopo la crisi pandemica che ci rasserena, ma è difficile esserlo del tutto per l’incertezza del futuro, quindi ottimismo sì, ma con cautela» Una visione condivisa da Mara Visonà (Plinio Visonà) secondo cui «la pelletteria, come tanti altri settori sta beneficiando di un rimbalzo positivo, post covid» con benefici sia sul mercato interno che sull’export. Più specifico il punto di vista di Roberto Briccola di Bric’s che sottolinea: «quanto sta succedendo nel mondo sta purtroppo diventando la normalità e dobbiamo davvero navigare a vista» per poi testimoniare che i dati riferiti al settore valigeria non siano sovrapponibili a quelli del segmento borse ma, in generale, conferma un deciso trend positivo nel 2022 rispetto al biennio precedente.

 

In quest’ottica, MIPEL123 può giocare un ruolo importante per sostenere i brand nella difficile ripresa perché storicamente è sempre stato un punto di riferimento per i buyer di tutto il mondo. Ma qual è il vero valore aggiunto della fiera per gli espositori? «Bric’s ha appena compiuto settant’anni di attività e abbiamo partecipato a tutte le edizioni di MIPEL tranne una – ci racconta Roberto BriccolaSupportiamo da sempre la manifestazione perché offre una visione sul mercato internazionale dove poter trovare nuovi potenziali clienti e contatti sorprendenti. L’approccio alla fiera è cambiato rispetto a tanti anni fa, l’obiettivo non è fare cassa con gli ordini ma mettersi in vetrina e confrontarsi con colleghi e clienti per capire la direzione del mercato». Di parere leggermente diverso è Mara Visonà secondo la cui esperienza «MIPEL è ancora una fiera in cui si “scrive” e si raccolgono contatti concreti per effettuare nuovi ordini». Anche Visonà è un partner di lunga data: «Partecipiamo da quarant’anni, ben ottanta edizioni! - ci racconta la CEO dell’azienda – Riteniamo che sia un appuntamento immancabile per la nostra clientela internazionale che vede nella fiera l’opportunità di visionare le collezioni di pelletteria e calzatura Made in Italy più interessanti del territorio».

 

L’imminente arrivo della rassegna milanese innalza anche l’asticella delle aspettative dei suoi protagonisti. Secondo Mara Visonà il ritorno alla formula “piena” dei quattro giorni in presenza sarà un vantaggio con l’auspicio «del ritorno dei buyer americani e asiatici, mentre nei tempi pre-pandemia, i compratori di riferimento erano principalmente europei e russi». Anche Briccola pone l’accento sullo spostamento del baricentro della propria clientela dall’Asia agli Stati Uniti per effetto del prolungato lockdown cinese che di fatto ha ridimensionato questa fetta di mercato di Bric’s: «Sappiamo che nella prossima edizione di MIPEL mancheranno i compratori cinesi che nell’era pre-Covid erano i nostri buyer di riferimento. Adesso questo ruolo spetta agli USA dove siamo comunque presenti da vent’anni. Siamo curiosi di presentare le nostre nuove collezioni e vedere come reagirà il mercato». 

 

Capitolo marketplace e fiere online. Dopo il favore incontrato dalla start-up MIRTA, è confermata la partnership tra Mipel lo showroom digitale anche per l’edizione 123. Quindi le edizioni virtuali delle fiere sono state utili per supportare i brand nel corso degli ultimi due anni? Mara Visonà esprime profonda soddisfazione e afferma che «durante la pandemia si è scoperto e toccato con mano il valore dei marketplace digitali. Hanno rappresentato la novità che ha stimolato molte delle nostre aziende a rilanciare e ristrutturare i canali di vendita online sia con i propri e-shop sia con piattaforme come MIRTA». Si tratta ormai di una risorsa irrinunciabile secondo Visonà per cui «i marketplace digitali sono ormai il completamento delle esibizioni fisiche». Diversa la visione di Roberto Briccola ancora legato per motivi generazionali al modo tradizionale di fare impresa: «Tutto ciò che è virtuale lo ritengo poco concreto per definizione. Abbiamo fatto dei tentativi di partecipare alle fiere online ma faccio fatica a ritenerle ancora delle risorse importanti. Mio figlio che ha trent’anni meno di me e lavora in azienda, però, la pensa diversamente. Per me la fiera è sempre presenza, confronto, strette di mano. Ma mi rendo conto che la presenza online sia ormai un processo irreversibile.

 

Si chiude con il pensiero finale del Presidente di Assopellettieri, Franco Gabbrielli che alla vigilia di MIPEL123 esprime fiducia nonostante la difficoltà del momento: «I nostri imprenditori sono dei maestri e l’abbiamo verificato anche durante la pandemia. Laddove in altri paesi le aziende hanno potuto contare su piani e sovvenzioni strutturali di Stato a lungo termine, in Italia abbiamo affrontato una realtà ben diversa. L’imprenditore italiano è più reattivo nelle avversità grazie alle sue capacità. Quindi sono fiducioso anche per il prossimo futuro».

 

www.mipel.com

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