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Toscana, il sistema moda traina le esportazioni

 

Il comparto più rilevante per valore di esportazioni in Toscana è rappresentato dal sistema moda, con 8,3 miliardi di euro di vendite all’estero nei primi sei mesi dell’anno. È quanto emerge dal “Monitor dei Distretti della Toscana”, redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il quadro generale vede le specializzazioni distrettuali e i poli tecnologici toscani mostrare un’elevata competitività nei mercati internazionali, pur in presenza di un rallentamento della domanda a partire dal secondo trimestre, raggiungendo i 15,3 miliardi di euro (+8% sul primo semestre 2022). Per i prossimi mesi, le previsioni non fanno sperare nella stessa brillantezza osservata nei due anni precedenti, anche per le crescenti tensioni geopolitiche. Tuttavia l’elevata competitività e il posizionamento orientato verso l’alto di gamma, fanno sperare di restare vicino ai livelli di export 2022. 

 

La moda, con i suoi 8,3 miliardi di euro in export, rappresenta il settore trainante per le esportazioni, anche se in leggero calo sul 2022. Un dato legato principalmente a pelletteria e calzature di Firenze, con 3,3 miliardi di euro di esportazioni nei primi sei mesi (-261,8 milioni; -7,4%), e al distretto dell’abbigliamento di Empoli, con 1,3 miliardi di euro (-58,6 milioni; -4,4%). Per queste specializzazioni, fortemente inserite nel comparto del lusso, va tuttavia tenuto conto della ‘distorsione’ creata dalle politiche distributive: sia il settore dell’abbigliamento che la filiera della pelle mostrano importanti contrazioni delle vendite verso la Svizzera (hub logistico) e al tempo stesso maggiori flussi verso la Francia (nazione di origine dei principali operatori) e verso i mercati asiatici (soprattutto Cina), che probabilmente prima non erano serviti direttamente. 

 

Il distretto della concia e calzature di Santa Croce ha realizzato 386 milioni di euro di esportazioni, con un leggero calo rispetto al primo semestre 2022: il buon andamento delle vendite verso la Francia non ha però compensato le minori vendite verso Spagna, Stati Uniti e Repubblica di Corea. Resta comunque l’attrattività del distretto che, nel mese di maggio, ha visto ufficializzare l’acquisizione da parte di LVMH della maggioranza della conceria Nuti Ivo, uno dei principali operatori del distretto pisano. Il tessile e abbigliamento di Prato è leggermente indietro sul 2022 (-4,1%), mentre continua il buon andamento dell’oreficeria di Arezzo con +5,6% sia nel primo che nel secondo trimestre. Crescite significative anche per i distretti aretini della filiera della pelle (+15,5%) e del tessile-abbigliamento (+8,8%).

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