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Formazione e sostenibilità: i temi caldi degli Stati Generali della Pelletteria Italiana 2023

 

 

 

Il mondo della pelletteria di nuovo riunito per restituire la fotografia di una filiera unica al mondo. Nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è tenuta la quarta edizione degli Stati Generali della Pelletteria Italiana, evento organizzato da Assopellettieri, associazione delle imprese italiane di pelletteria, in collaborazione con The European House – Ambrosetti e il Comune di Firenze. Moderati da Sebastiano Barisoni, vice direttore esecutivo di Radio24, si sono passati la parola esponenti di rilievo del mondo economico, politico e industriale italiano. 

 

Dell’importanza di portare avanti un evento dedicato alle specificità del settore, abbiamo parlato con Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri: «L’obiettivo degli Stati Generali è accendere i riflettori sulle sfide che il settore pelletteria si trova ad affrontare. Una delle principali è la formazione, dove è necessario cambiare la narrazione del lavoro manuale, rendendolo attrattivo per i ragazzi e le famiglie. Un tema strettamente legato a quello del ricambio generazionale, visto che secondo le previsioni nei prossimi cinque anni saranno necessari 15-20mila addetti. Fino alla sostenibilità, sociale, ambientale ed economica, e all’internazionalizzazione». 

 

Temi da portare avanti all’interno di un settore che vive una fase complessa: «dopo un inizio anno positivo, con il primo semestre che ha segnato un +9,5% (dati Centro Studi Confindustria Moda) – spiega ancora Sequi - nella seconda frazione dell’anno abbiamo assistito a una frenata, che sembra caratterizzerà anche i prossimi mesi». Per la seconda parte dell’anno le aspettative degli imprenditori convergono infatti verso un ulteriore ridimensionamento dei ritmi di crescita. «Le variabili internazionali che influenzano l’andamento del settore da affrontare non sono poche – ha spiegato Sequi - incluse dinamiche inflattive mai sperimentate negli anni recenti e una crescita dei confitti internazionali». A tracciare il quadro dello scenario geopolitico in cui le aziende si trovano a operare, è stato Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera.

Le vendite estere, da sempre volano dello sviluppo del settore, hanno ricoperto un ruolo fondamentale anche nei risultati della prima metà dell’anno. Secondo i dati diffusi da Assopellettieri, a cura del Centro Studi di Confindustria Moda, nei primi 6 mesi l’export italiano di beni di pelletteria si è attestato a 5,85 miliardi di euro, con un incremento del +7,3% su gennaio-giugno 2022 (400 milioni di euro in più) ma che ha allentato i ritmi nel trimestre aprile-giugno (+2,2%). «L’Italia è il punto di riferimento per chi vuole fare prodotti di lusso – ha concluso Claudia Sequi - è un aspetto che dobbiamo tenere ben presente nella pianificazione del futuro».

 

A confermare il peso della pelletteria italiana a livello mondiale è stato anche lo studio strategico settoriale condotto in collaborazione con The European House – Ambrosetti: un sistema che vale a livello mondiale l’8% dell’intero settore moda e oltre il 20% del solo segmento lusso. Nel corso della mattinata sono stati premiati anche alcuni dei protagonisti del settore: a Tripel Due Srl è stato assegnato il premio  azienda di pellettiera Indipendente con migliore EBITDA Margin su dati del 2022, mentre DiMar Group Spa ha ricevuto il riconoscimento come azienda di pelletteria indipendente con maggiore crescita assoluta del numero dei dipendenti nel 2022. Il premio Artigiano dell’anno 2023 è andato a Boldrini Selleria Srl e, infine, quello per l’eccellenza aziendale nella gestione integrata del procurement 2023 a Pelletterie Bianchi & Nardi Spa.

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