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Metalli preziosi e gioielleria trainano l’export della provincia di Arezzo

 

 

 

Oltre 5,4 miliardi di euro. È il valore delle esportazioni della provincia di Arezzo nel primo semestre del 2023, secondo i dati provvisori pubblicati dall’Istat, con il settore metalli preziosi e gioielleria a fare la parte del leone. I metalli preziosi, principale voce dell’export, influenzano fortemente l’andamento complessivo della provincia: nel secondo trimestre hanno registrato una crescita dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 senza però compensare la flessione subita nei primi tre mesi dell’anno (-14,7%). Il consuntivo del primo semestre si chiude con un export di 2,1 miliardi di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto al 2022. Il prezzo dell’oro nel primo semestre 2023 (+ 4,1% nelle quotazioni in Euro) ha contribuito a limitare la flessione in valore. 

 

«Le esportazioni del comparto della gioielleria e oreficeria al contrario – spiega Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena - sono risultate in crescita in entrambe i trimestri: dopo il +8,4% del primo quarto dell’anno, nel secondo trimestre si è registrata un ulteriore aumento del 3% che porta così il bilancio dei primi sei mesi a +5,6%, attestandosi a oltre 1,6 miliardi di euro. Anche in questo caso, il prezzo dell’oro ha fornito una spinta importante ma non determinante per il conseguimento del risultato positivo: nel periodo quindi c’è stato un reale aumento della domanda che comunque inizia a dare qualche segnale di assestamento». Per questo settore, gli Emirati Arabi Uniti si confermano primo mercato di riferimento, con un valore di 354 milioni di euro  (anche se con un -5,7% sul I semestre 2022). Al secondo posto la Turchia, con 270 milioni di euro e una crescita del 66%, rispetto allo stesso periodo del 2022; al terzo gli Stati Uniti con 209 milioni di euro ed un +11%.

 

Sul fronte del comparto della moda «i flussi verso l’estero mostrano anche nel secondo trimestre segnali di vitalità - spiega il segretario generale Marco Randellini -. Sopo il +21,2% messo a segno nel primo quarto, nel secondo trimestre si aggiunge un ulteriore +3,6% che porta il consuntivo del semestre a +12%. Quasi tutte le specializzazioni produttive sono caratterizzate dal segno positivo: abbigliamento (+10,5%), pelletteria (+16,2%) e calzature (+14,7%). Solo il tessile è in controtendenza (-3,2%). La Francia è il principale mercato di riferimento per tutte le specializzazioni produttive, seguita da Germania, Paesi Bassi e Spagna».

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