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Pelletteria, rinnovato il contratto per gli addetti del settore

 

 

 

«Siamo molto soddisfatti per la tempestività con cui si è trovata l’intesa tra le Parti in un momento in cui è importante che tutti gli attori coinvolti si adoperino per la stabilità e il continuo sviluppo di un settore così prezioso e rappresentativo del made in Italy». Così Stefania Orselli, vicepresidente di Assopellettieri commenta l’intesa raggiunta fra l’associazione e i sindacati di categoria sul al nuovo Ccnl, che prevede un aumento complessivo (Tec) di 200 euro. Sui minimi (Tem) l’incremento salariale sarà di 180 euro al 3° livello suddiviso in tre scaglioni annuali. Nei giorni scorsi, le delegazioni di Assopellettieri e Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno infatti sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti delle industrie manifatturiere delle pelli e succedanei, ombrelli e ombrelloni; un settore in cui operano circa 56 mila addetti in quasi 5000 imprese. Il Ccnl, scaduto lo scorso 31 marzo, avrà vigenza triennale e scadrà il 31 marzo 2026. 

 

Sul welfare contrattuale, incremento di 3 euro sull’assistenza sanitaria integrativa Sanimoda da gennaio 2024 e dello 0,30% (a carico delle imprese) sul fondo previdenziale Previmoda da luglio 2025. Previsti inoltre 2 euro sul welfare sanitario destinati alle coperture assicurative per la non autosufficienza. L’elemento di garanzia retributiva, per i lavoratori le cui aziende non applicano la contrattazione di 2° livello, sarà elevato a 310 euro annui dal 2024. Sul fronte delle novità normative, recepite le linee guida sulla partecipazione dei lavoratori e responsabilità sociale d’impresa. L’accantonamento nella banca ore viene elevato a 50 ore. Sui diritti d’informazione, ridotta la soglia dimensionale, che passa da 60 a 50 dipendenti. Passano da 100 a 120 le ore annue per il diritto allo studio. Le vittime di violenza di genere beneficeranno di un mese di congedo retribuito, a carico dell’azienda, aggiuntivo rispetto a quanto previsto dalla legge. Inserito un periodo di aspettativa non retribuita per sostenere le donne nei percorsi di fecondazione assistita. Recepita la legge Cirinnà e la nuova normativa sui congedi di paternità per 10 giorni. 

 

In tema di organizzazione del lavoro, aggiornato il periodo di preavviso per gli operai e gli intermedi, mentre la percentuale di part-time passa dal 10 al 12% con una nuova definizione delle casistiche per il suo ottenimento. Precisata la disciplina del comporto prolungato con l’estensione della conservazione del posto in caso di gravi patologie. In materia di inquadramento, entro dicembre 2023 verrà eliminato il 1° livello e si procederà alla nomina di due coordinatori nella commissione per l’inquadramento, sindacale e datoriale, che determineranno il testo unico finale.

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