L’attuale sistema economico impone inevitabilmente alle PMI italiane – portatrici di indiscusse eccellenze nei molteplici settori produttivi in cui si esprime il grande appeal del Made in Italy – il ricorso ai diversi strumenti di tutela offerti dal diritto industriale.

Marchi, brevetti, disegni e modelli, domain names, diritto d’autore e tutela della concorrenza sono divenuti ormai una scelta obbligata per un’impresa modernamente strutturata che, investendo in ricerca ed innovazione, intenda assicurarsi lo sfruttamento in esclusiva delle proprie idee creative.

In questa prospettiva riveste una fondamentale importanza una due-diligence in materia di proprietà industriale dell’impresa, anche al fine di un’adeguata valorizzazione del patrimonio aziendale.

Uno screening compiuto dei diritti di proprietà industriale dei quali l’azienda dispone, delle relative scadenze e dei rinnovi necessari è fondamentale, non solo nell’ottica di una efficace programmazione imprenditoriale, ma anche per rilevare l’opportunità di estensioni territoriali, strategiche per l’eventuale internazionalizzazione di un’impresa.

Un accertamento compiuto delle privative industriali è del resto decisivo per l’utilizzazione del patrimonio aziendale non solo nell’ambito di operazioni straordinarie (quali l’acquisto d’azienda o di ramo d’azienda, la fusione tra due società, ecc...), ma anche per il qualificato ruolo che la due-diligence in materia di proprietà industriale assume nell’ambito di richieste di finanziamenti a banche o ad investitori.