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Il futuro è biocircolare by ECOTAN

 

 

Silvateam - 800 dipendenti, cinque stabilimenti e un fatturato di oltre 200 milioni - ha scommesso sulla concia sostenibile con il Progetto di pelle Ecotan ed ora raccoglie i risultati. Abbiamo fatto il punto con Alessandra Taccon, Project Director di Ecotan.

 

 

Ecotan è un progetto lanciato sul mercato da un paio di anni: qual è il suo bilancio in questo lasso di tempo?

 

“L’impatto generato è stato enorme, un’idea dirompente per il settore cioè una “green chemistry” che permette di realizzare pelli biocircolari che tornano in natura a fine ciclo di vita. Questo è un momento di grande cambiamento, non solo di stili di vita, ma anche di generazione e di sensibilità. Con Ecotan abbiamo risposto concretamente agli input e alle richieste che ci vengono dal mercato - cioè dai brand con cui dialoghiamo e che aiutiamo a mettere a terra in modo fattivo i concetti di sostenibilità. E le concerie stanno credendo in questo nuovo modello di lavoro a tre, sono nostre alleate nel processo di sensibilizzazione dei marchi. C’è inoltre da tenere presente che sta aumentando, in modo esponenziale, la richiesta di sicurezza e salubrità della concia. Una pelle evoluta conciata con formulazioni a base di ingredienti naturali come il tannino e biopolimeri, in sintonia con l’uomo e con l’ambiente.”

 

 

Ecotan e le nuove generazioni di consumatori, quali sono i punti di forza della vostra innovazione?

 

“Le nuove generazioni sono molto attente a quello che consumano, come lo consumano, da dove deriva un prodotto, che tipo di impatto ha in termini di carbon footprint. Quindi certamente abbiamo anticipato i tempi ed oggi siamo pronti a rispondere al mercato e, oserei dire, siamo in pole position. Parlando poi nello specifico del settore pelle e della concia, la transizione dalle produzioni storiche basate su metodi tradizionali verso tecnologie più sostenibili e moderne con ridotto consumo di risorse e ridotte emissioni di CO2 è ormai inarrestabile. Questo si evince da quasi tutti i protocolli delle grandi case di moda che richiedono sviluppi di nuove collezioni con pelli FOM (free of metals) di cui ci richiedono dati di LCA.”

 

 

E per quanto riguarda i brand, come state “raccontando” Ecotan?

 

“Il nostro grande sforzo è proprio quello di tradurre il linguaggio della sostenibilità in metriche comprensibili non solo per le concerie e i brand, ma anche per il consumatore finale. Per questo abbiamo investito moltissimo nella parte scientifica del progetto e in certificazioni specifiche. Silvateam, ad esempio, è stata la prima nel settore a certificare la produzione di tannino di castagno e quebracho secondo gli standard PEFC, che attestano una gestione sostenibile delle foreste e la loro difesa, secondo la logica deforestation-free. Inoltre, l’azienda, grazie alla collaborazione con un laboratorio toscano, ha certificato il contenuto di carbonio biologico delle pelli Ecotan, che presentano valori sino al 96%. Prive di metalli, glutaraldeide e altre sostanze potenzialmente a rischio, 100% riciclabili, le pelli sono così realizzate come parte integrante dei cicli della natura. Nel caso di Ecotan, sia gli articoli finiti che gli scarti della lavorazione delle pelli sono progettati per essere biocircolari: infatti attraverso un processo di idrolisi acida le pelli tornano all’ambiente sotto forma di fertilizzante per l’agricoltura biologica, invece di finire in discarica per essere incenerite. Questo consente alla pelle, a fine vita, di essere valorizzata anziché diventare un rifiuto che produce ulteriore CO2. Attraverso il biofertilizzante si alimentano le piante che, a loro volta, assorbono CO2 generando un credito di emissione.” 

 

 

Ci sono nuovi progetti in vista per l’azienda?

 

“Abbiamo varie iniziative in cantiere, dal marketing ad aspetti tecnici e scientifici. Stiamo sviluppando con vari brand un cartellino con QR-code che potrà essere allegato al prodotto finito, per esempio una calzatura, raccontando la storia della pelle e tutti i dettagli della lavorazione con la massima trasparenza. Stiamo svolgendo un programma di “Ecotan Tour” nei principali mercati globali per promuovere l’unicità di questa tecnologia. Abbiamo di recente avviato il progetto Life I’m Tan (LIFE20 ENV/IT/000759), finanziato dall’UE che ci permetterà di sviluppare biomolecole d’avanguardia per i sistemi concianti sostenibili del futuro. A breve, nel mese di dicembre, organizziamo un Openhouse in Toscana per incontrare i brand della moda e divulgare il concetto che la bellezza e la sostenibilità possono andare a braccetto. Sicuramente riteniamo sia importante trasmettere questo messaggio di sostenibilità “nei fatti” non solo alle concerie, ma anche a chi utilizza poi la pelle, dai calzaturifici ai designer, alle griffe della moda. Ed inoltre, come si è notato in questa ultima edizione di Lineapelle a Milano, l’aspetto antibatterico di Ecotan interessa moltissimo soprattutto alle aziende nel settore dell’arredo e dell’automotive: i modelli di utilizzo dei prodotti stanno cambiando con formule di “sharing” e spazi o servizi condivisi che richiedono materiali innovativi e salubri capaci di inibire la proliferazione batterica.”



www.ecotanleather.com
www.silvateam.com

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