Leather&Luxury ha incontrato Massimo Mosiello, Direttore Generale di Milano Unica, il Salone italiano del Tessile, per parlare dell’attualità del settore. La manifestazione ha concluso da poco la sua edizione invernale, il prossimo appuntamento è a Rho Milano Fiera l’11,12 e 13 luglio 2023.
Dott. Mosiello, qual è il contesto storico industriale del momento?
«Le nostre aziende, dopo un periodo difficile, hanno ritrovato grande slancio nella produzione di prodotti di qualità. Tutto il settore degli eventi è ripartito con tanta soddisfazione dopo che il blocco aveva messo in difficoltà anche molte aziende Made in Italy di qualità specializzate, per esempio, in abiti da cerimonia. Già nel ‘22 ci sono stati aumenti di fatturato importanti, nel ‘23 il trend sembra essere ancora più positivo».
Invece, circa il contesto storico espositivo?
«L’odierna edizione di febbraio 2023 è tornata ad avere i numeri di febbraio 2020 (475 espositori vs 477 del 2020 - nda).Vorrei smettere però di fare paragoni tra il momento attuale e il periodo pre-Covid perché stiamo vivendo in un mondo completamente diverso rispetto a prima. Molte aziende non ci sono più, altre hanno continuato a svolgere la propria attività senza partecipare alle fiere. Ne hanno dovuto fare a meno durante la pandemia, perciò hanno rivolto i propri investimenti altrove, trovando strade di sviluppo alternative.
Inoltre, la fiera come evento ha cambiato il suo ruolo, è diventato più importante: fino a 15 anni fa si trattava di una semplice occasione di ritrovo tra cliente e fornitore. Adesso è diventata un momento di confronto, di ascolto, di incontro. Si parla di tendenze, di sostenibilità, aggiornamenti. MU poi è una fiera diversa dalle altre, il mio incipit è sempre questo: si tratta di una fiera voluta dagli imprenditori per gli imprenditori dove accogliamo solo aziende di fascia qualitativa medio alta».
Quali sono le future iniziative che riguarderanno Milano Unica?
«La nostra attività si concentra qui nelle consuete due edizioni di febbraio e luglio. Poi ci sono altri due momenti estremamente importanti per le tendenze: marzo e ottobre. Continuiamo inoltre a investire sulla nostra piattaforma digitale “MilanoUnica Connect” che abbiamo affiliato a Pitti Connect con cui abbiamo un proficuo rapporto di collaborazione. Operiamo in un mondo non abituato ad utilizzare questo tipo di strumenti e per noi organizzatori di fiere è importante sottolineare che nessuna esperienza digitale riesce a sostituire le nostre mani e i nostri occhi. Però è basilare rimanere in contatto col mercato tra un’edizione della manifestazione e l’altra e questo è il ruolo di Milano Unica Connect. Stiamo per riempire di contenuti la nostra piattaforma per renderla sempre più appetibile per i buyer. Ad ogni azienda iscritta chiederemo di fornirci dei prodotti che faremo fotografare professionalmente per poi creare delle storie sulla piattaforma. Tutto ciò servirà auspicabilmente ad attrarre i buyer che da queste storie possano andare a cercare online i cataloghi delle singole aziende».
Infine Dott. Mosiello, come valuta questa edizione di MU?
«Senza parlare di numeri, siamo molto contenti. Abbiamo registrato un notevole incremento di presenze dall’estero: Giappone, Corea, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Spagna. I buyer si stanno nuovamente muovendo. MU è un evento che attrae un pubblico internazionale e questo significa promuovere il sistema paese. Non capisco come mai ci siano ancora alcune aziende italiane che preferiscono presentare le proprie collezioni a Parigi (Première Vision – nda) piuttosto che qui a Milano. Stiamo collaborando con ICE per organizzare delegazioni di operatori accuratamente selezionati provenienti da oltre Oceano: circa 120 persone tra cui americani, giapponesi, australiani e perfino africani. Occhio all’Africa, potrebbe essere il mercato del futuro, perciò dobbiamo arrivarci un po’ in anticipo per avere un vantaggio sui competitor».
