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I distretti toscani chiudono il 2018 con una crescita del 6,4%

I distretti manifatturieri toscani chiudono nel miglior modo possibile il 2018: nell'ultimo trimestre 2018 infatti hanno realizzato una crescita tendenziale del 6,4%, più che doppia rispetto alla media dei distretti italiani (+2,9%). I dati, pubblicati nel Monitor dei Distretti della Toscana dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, accentuano i risultati positivi rilevati nei primi nove mesi dell'anno. In totale, infatti, il dato del 2018 supera i 16 miliardi di euro, in netto aumento rispetto al 2017 (una crescita di 437 milioni, pari al 2,8%).

Andiamo ad analizzare i numeri nello specifico, per capire quali distretti dell'ambito moda hanno registrato un effettivo aumento e quali hanno conosciuto una flessione. L'incremento maggiore in valore assoluto riguarda pelletterie e calzature a Firenze (+ 488 milioni, + 12,9%), che in termini di fatturato triplica l'incremento del distretto cartario lucchese, piazzatosi secondo con un aumento di 182 milioni (+16,5%). Per quanto riguarda il comparto moda, molto positivi i risultati del tessile e abbigliamento di Prato (+34 milioni, +1,9%) delle calzature di Lamporecchio (+10 milioni, +8,2%).

Il calo dell'export si è fatto sentire in altri distretti storicamente forti nel tessuto toscano: la pelletteria e le calzature di Arezzo segnano un calo di 158 milioni (-25,8%); in calo anche l'abbigliamento di Empoli (-67 milioni, -4,9%), la concia e le calzature di Santa Croce (-34 milioni, -3,7%) le calzature di Lucca (-30 milioni, -16%) e il tessile e abbigliamento aretino (-15 milioni, -4,3%).

Principale importatore dei prodotti toscani è la Svizzera, che riceve esportazioni per 2,5 miliardi di euro (aumento di 581 milioni, pari al 29,8%); naturalmente il numero considera gli spostamenti dei principali brand del lusso, che utilizzano il paese elvetico come hub logistico. Risultati altrettanto positivi ma più leggibili arrivano dagli USA (+ 1,9 miliardi) e dalla Francia (+1,8 miliardi); per quanto riguarda i Paesi emergenti, la quota sembra essersi da tempo stabilizzata intorno al 30%, anche se negli ultimi anni aumenta il peso specifico dell'export verso paesi più lontani.

«La Toscana è una regione di eccellenza e la crescita delle esportazioni, soprattutto nel lungo periodo, è effetto di un impegno constante di piccoli e medi imprenditori», spiega Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. «Nel 2018 Intesa Sanpaolo ha erogato ben 2,2 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese toscane, sostenendone progettualità ed investimenti».