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Il 2018 di Prada e Cucinelli: due spunti per capire il futuro della moda

Questa settimana sono usciti i risultati relativi all'andamento 2018 del Gruppo Prada e di Brunello Cucinelli: due realtà tanto diverse quanto uniche nel panorama della moda italiana. Dati che sicuramente non esauriscono le sterminate differenze del sistema Made in Italy, ma che possono aiutarci a capire possibili scenari e futuri trend nei nuovi mercati.

Per la prima volta dal 2013, il gruppo Prada (Prada, Miu Miu, Church's, Car Shoe e Marchesi) mostra un rilevante aumento del fatturato, che sale a 3,142 miliardi di euro (+6% a cambi costanti), secondo i risultati pubblicati venerdì 15 marzo. Altri indicatori - pur mantendosi positivi – accusano però una flessione rispetto al 2017: l'utile netto è diminuito del 17,5%, attestandosi a 205,4 milioni di euro, mentre l'utile operativo è calato del 10%, a 324 milioni di euro. Un trend che ha portato il manager Patrizio Bertelli ad annunciare che da quest'anno l'azienda non praticherà più sconti nelle sue 634 boutique sparse in tutto il mondo. Per quanto riguarda i singoli brand, è proprio Prada a fare la parte del leone, registrando un fatturato di 2,56 miliardi di euro (oltre l’82% dell’attività complessiva del gruppo), registrando un incremento del 3,9%; lieve flessione di Miu Miu, che con i suoi 453 milioni di euro di vendite vale il 14,6% del giro di affari del gruppo e registra un calo dell'1,3% nel 2018. L’Europa resta il primo sbocco del gruppo (38,4%, con una crescita dell'1,6% nel 2018) seguita dall’Asia-Pacifico (33,4%, aumento del 6,4% su base annua): l'area cinese si conferma strategicamente fondamentale anche per Prada, che registra qui un aumento del fatturato dell'8%, compensando il calo del 4% subito in Giappone.

 

Brunello Cucinelli chiude il 2018 finanziario con un utile netto di 46 milioni di euro (+9,4% rispetto al 2017), un utile operativo di 95,1 milioni (+8,8%) e ricavi netti pari a 554,4 milioni (+7,9%). Brunello Cucinelli, presidente e CEO dell'omonima società, ha commentato così l'eccezionale performance: "Il 2018 è stato un anno che abbiamo definito "splendido" sia in termini di prestazioni economiche che di immagine. Per quanto riguarda il 2019, considerando l'eccellente andamento delle vendite nei primi mesi dell'anno e gli straordinari risultati della nostra raccolta ordini per la stagione autunno/inverno, stimiamo una crescita dell'8% circa dei ricavi”. Nel mercato italiano, i ricavi della società sono aumentati del 4,2% a 88,2 milioni di euro), pari al 15,9% del totale; la crescita dei ricavi nel mercato europeo è stata dell'8,5%, con un aumento delle vendite a 163,7 milioni di euro (29,6% del totale). Nel mercato nordamericano i ricavi si attestano a 187,2 milioni di euro, con un incremento del 3,9 percento a cambi correnti e del 33,9 percento del totale; bene anche il mercato cinese (+28,6%, con un aumento delle vendite a 54,9 milioni di euro ); i ricavi del resto del mondo hanno registrato un aumento del 10,6%, con vendite che hanno raggiunto i 59 milioni di euro , pari al 10,7% del totale, con risultati particolarmente rilevanti in Medio Oriente e Giappone.

 

Fonti principali:

Fasionnetwork.com

Fashionunited.uk