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L’andamento del settore nei primi 6 mesi 2021 - La pelletteria al momento della verità: rimbalzo o avvio di una solida ripresa?

I dati del primo semestre mostrano recuperi significativi sul 2020 per tutti gli indicatori: +43,1% la produzione industriale, +31,3% l'export in valore trainato dalle multinazionali del lusso, +22,9% le vendite al dettaglio sul mercato interno, +29,5% il fatturato degli Associati raggiunti dalla rilevazione del Centro Studi di Confindustria Moda. La seconda metà dell'anno sarà decisiva per un ritorno alla normalità in tempi ragionevolmente brevi.

La ripresa peraltro è risultata sinora a macchia di leopardo e a più velocità: se i brand del lusso hanno registrato performance rilevanti, grazie alle quali hanno superato in diversi casi i livelli pre-Covid, per la maggioranza delle imprese l'inevitabile raffronto con la situazione antecedente la pandemia indica ancora divari non trascurabili da colmare. La pelletteria, dopo l'annus horribilis 2020 è ripartita; anzitutto, in un contesto di rafforzamento del commercio mondiale, con le esportazioni: tra i primi 10 mercati di destinazione - che nel periodo gennaio-giugno 2021 mostrano tutti, con la sola eccezione del Regno Unito, recuperi sostenuti sullo scorso anno - si distinguono Cina, Francia e Corea del Sud, in forte crescita anche rispetto ai livelli di due anni addietro. L'indagine trimestrale condotta da Confindustria Moda ha rilevato - per il campione di pelletterie associate - un incremento medio del fatturato nei primi 6 mesi 2021 pari al +29,5% rispetto allo scorso anno.

Nella seconda metà dell'anno l'evoluzione del mercato è prevista in miglioramento ulteriore, rispetto al primo semestre, dal 70% degli Associati. I prossimi mesi saranno decisivi affinché il settore possa intraprendere la strada virtuosa di una ripresa sostenuta, di cui possano beneficiare non solo i grandi brand del lusso ma anche le tante realtà con marchio proprio, o comunque di piccola dimensione: se sinora solo il 30% delle imprese associate ha dichiarato di aver sperimentato l'avvio della ripresa, il 62% ritiene che ciò avverrà tra l'autunno 2021 e la primavera 2022, ovviamente varianti del virus e nuovi focolai permettendo.

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