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Giù le mani dalle fiere, l’appello di Napoleone “Il Governo ci ripensi”

Non toccate le fiere, potreste distruggerle. Non solo nell’immediato, ma anche per il futuro. Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine, la società che organizza i saloni fiorentini della moda e che progetta di tornare nel campo vivo della Fortezza a gennaio 2021 con Pitti Uomo, manda a dire al Governo: “Troviamo una soluzione per le fiere internazionali, ma non chiudiamole”. Neanche adesso, come invece fa il Dpcm, perché “sospendere le fiere internazionali fino al 24 novembre, oltre a cancellare eventi già programmati e imminenti, rende più difficile l’organizzazione dei saloni anche per i mesi successivi”. 

E Napoleone pensa alle fiere in generale, ma in particolare a un Pitti Uomo per cui dice essere già pronte tutte le misure di sicurezza. Comunque non vuole ignorare la situazione: “Siamo consapevoli di quanto sia difficile per il Governo gestire una situazione sanitaria nuovamente di emergenza”. Ma attenti, i cocci sono fragili, né bastano i pur positivi piani di indennizzo se gli operatori non lavorano. “La sospensione - spiega l’ad di Pitti - rafforza il clima di incertezza e rischia di interrompere la fase di preparazione in corso, lascia poco tempo alle aziende e ai compratori internazionali per pianificare. Occorre cercare alla svelta soluzioni sostenibili e praticabili, coinvolgendo enti locali e Regioni, vista la rilevanza per i territori dell’indotto delle fiere”. 

Quanto agli organizzatori di fiere, “abbiamo già predisposto tutto per rispondere ai più rigorosi protocolli di sicurezza. I percorsi dei compratori saranno tracciati, gli accessi alle sedi, ai padiglioni e agli stand programmati, gli allestimenti pensati per garantire distanziamenti”. Per di più a Firenze, “stiamo lavorando con alberghi e ristorazione per offrire le condizioni più sicure. Le fiere internazionali riservate ai soli operatori economici sono eventi controllati e pianificati, il tasso di imprevisto è bassissimo”. 

Mentre il tempo non è una variabile: “L’industria del tessile, dell’abbigliamento e degli accessori, uno dei principali fattori positivi della bilancia commerciale del Paese, concentra le sue presentazioni in Italia tra gennaio e marzo, quindi ben vengano azioni coordinate tra le città che ospitano eventi”.

Oltretutto “si tratta delle collezioni che saranno in vendita dal prossimo autunno, quando si pensa all'inizio di un graduale ritorno alla normalità di scambi e acquisti e le fiere sono indispensabili per la promozione dell'export, soprattutto per le piccole e medie imprese”.