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Manifattura Toscana, un gioco di squadra per resistere

I fondi di investimento fanno rotta sulla moda toscana, con l'obiettivo di consolidarla partendo dalla produzione. Solo nell'ultima settimana il panorama delle aziende manifatturiere della Regione ha visto la nascita di Florence, primo polo produttivo per l'abbigliamento di lusso in Italia, e il rafforzamento di Holding Moda (Hind) con l'acquisizione della quarta azienda del gruppo, Albachiara. Due operazioni progettate prima della pandemia di Covid-19 ma che nelle sue conseguenze trovano una rafforzata ragion d'essere. Tant'è che Florence ha già nel mirino altre due aziende da portare nel proprio perimetro nell'arco di qualche mese.

Il progetto industriale di Florence, promosso da Vam Investments, punta a realizzare una piattaforma leader - su scala internazionale - nella fornitura di prodotti di alta manifattura per importanti aziende di moda. E per farlo, sono state selezionate tre aziende toscane con una solida tradizione produttiva. Le prime acquisizioni della holding sono Giuntini SpA (76,1 milioni di fatturato 2019 con 9,7 milioni di utile) di Peccioli (Pisa), che dal 1957 produce abbigliamento outerwear e capispalla nel rispetto di una lunga tradizione artigianale, la Mely's Maglieria Srl (15,5 milioni), eccellenza italiana che dal 1956 rappresenta un punto di riferimento nella produzione di maglieria per il lusso con sede ad Arezzo, e la più recente Ciemmeci Fashion Srl di Empoli (17,3 milioni) specializzata nella produzione di abbigliamento in pelle e pellicceria (nata nel 2004 e azienda leader del gruppo Ciemmeci, fondato nel 1993).

La holding Florence detiene il 100% delle tre imprese ed è controllata, per circa il 65% dal consorzio guidato da Vam Investments e Fondo Italiano d'Investimento e per il restante 35% dalle stesse famiglie fondatrici delle tre aziende coinvolte, che manterranno la guida operativa. Un reinvestimento significativo dei soggetti che punta alla valorizzazione del gruppo e alle sue prospettive.
La selezione delle imprese è stata seguita da Francesco Trapani (ex CEO di Bulgari) che ricoprirà il ruolo di presidente di Florence: "Florence vuole essere una piattaforma produttiva al servizio dei suoi clienti che sia al contempo un centro di conoscenza creativa e di capacità realizzativa, con le competenze necessarie a garantire i massimi livelli di sostenibilità del business, proteggendo le aziende da qualsiasi tipo di rischio reputazionale".
Proprio questo è il punto che stimola le manifatture ad aggregarsi. Realtà piccole con una solida produzione devono rispondere alle nuove esigenze del sistema e dei brand dell'alta moda. L'attenzione ai criteri della sostenibilità, il central marketing aziendale e l'efficienza finanziaria saranno controllate dalla holding, che entro fine anno stima un fatturato complessivo di 150milioni e 700 dipendenti.

L'Ad del gruppo è Attila Kiss, manager con esperienza internazionale che nell'industria dell'alta moda ha affiancato dall'inizio del 2020 le famiglie fondatrici per valutarne capacità e competenze. "Posso affermare con assoluta certezza che si tratta di realtà con capacità di alto livello e professionisti esperti che potranno dare vita a importanti sinergie per sviluppare ulteriormente questa piattaforma del lusso made in Italy". L'obiettivo di Florence è quello di rafforzare le aziende anche attraverso nuove acquisizioni. Il piano di crescita prevede l'entrata di due nuove aziende nei prossimi mesi, una specializzata nel denim e una nel jersey. E per condividere oltre 50 anni di know how e specializzazione nella produzione con il mondo dei creativi, Florence realizzerà uno showroom-archivio a Milano.

Simili gli obiettivi di Holding Moda (controllata da Hind), costituita nel 2017 ma da anni attiva nella creazione di un polo produttivo di eccellenza della manifattura italiana, con un fatturato complessivo di 52 milioni di euro e oltre 120 addetti a fine 2019. Nel suo portafoglio societario, composto da quattro aziende, tre sono toscane. La prima (acquisita nel 2008) è la Uno Maglia di Montevarchi (Arezzo), specializzata nella progettazione e produzione di capi in jersey. Riale a un anno fa l'acquisizione della Alex&co di Vinci (Firenze), dedicata allo sviluppo e alla manifattura di abbigliamento in pelle. In pieno lockdown invece si è proseguita l'entrata (avvenuta a luglio) nel gruppo della Rbs di Lendinara (Rovigo), da oltre 40 anni esperta nella produzione di outwear. Ultima acquisizione quella di Albachiara (fatturato di 2,2 milioni nel 2019), azienda di Bucine (Arezzo) specializzata nella produzione di abbigliamento leggero donna per le principali maison del lusso. "Pur mantenendo il controllo delle aziende la holding si affianca all'imprenditore per dare un sostegno solido in ottica di lungo periodo per assicurare cambio generazionale, manodopera specializzata, archivio digitale, sostenibilità e tracciabilità di prodotto", spiega Giulio Guarsco, Ad di Holding Moda. "Ora stiamo vivendo una parentesi difficile per il mercato, ma il lusso continuerà il suo sviluppo anche dopo questa fase. Unire le forze è anche un'opportunità per aiutarsi e sostenersi".

La gestazione delle relazioni con le aziende ha tempistiche lunghe (9 mesi circa). "Per poter lavorare insieme e per molto tempo occorre conoscersi, piacersi e studiarsi. Non è tanto un periodo tecnico quanto una fase di condivisione, come per un fidanzamento. Fare squadra in ottica collaborativa e non competitiva è una formula che le manifatture avevano già imparato a sviluppare prima della pandemia. Una prospettiva che oggi sembra anche una soluzione per sopravvivere.

Fonte: Corriere Fiorentino