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Il futuro green della conceria

L&L ha incontrato Andrea Meucci, tecnico chimico e uno dei soci titolari di Dermacolor, azienda specializzata fin dal 1981 nello sviluppo di prodotti chimici di ricerca e lavorazione per il settore conciario.

Come si affronta il post pandemia dal punto di vista delle aziende?

«Dermacolor ha cercato di far sentire la presenza e la vicinanza ai propri clienti sia durante il lockdown che ovviamente alla ripresa delle operazioni. I nostri tecnici si occupano dei temi di sviluppo del mercato della moda. Le richieste sono cambiate e bisogna organizzarsi di conseguenza: non c'è spazio per le campionature, adesso vengono messe a punto direttamente durante la produzione, non ci sono tempi morti. Il post Covid li ha annullati. È ancora prematuro affermare che questa condizione sia permanente o meno».

La sfida dell'ecosostenibilità e il mondo della moda

«Si tratta di un tema centrale e il bilancio ambientale, da sempre, è la vocazione di Dermacolor. Dopo il terremoto della pandemia, ancora di più. Controlliamo costantemente i requisiti chimici dei nostri prodotti rispetto ai capitolati di fornitura sottoscritti tra privati a cui ci atteniamo, ancora più restrittivi di quelli del REACH e della normativa nazionale. Questi capitolati sono i veri target dell'azienda. L'ultima certificazione conseguita è la ISO 18001 che, insieme alle altre, forma un punto di partenza importantissimo per un comportamento virtuoso nei confronti dell'ambiente. Nel nostro settore, la ricetta è il giusto compromesso tra l'estetica del pellame e l'ecosostenibilità dei processi produttivi per implementarne i suoi requisiti chimico-fisici».

Digital e web: sono reali opportunità di sviluppo per il mondo della moda?

«Sicuramente il commercio online si prenderà una buona quota del mercato nelle prossime stagioni. La nostra azienda non ha ancora virato sull'e-commerce ma stiamo valutando l'ipotesi di accedere a qualche piattaforma specializzata per distribuire i nostri prodotti anche in rete. Quello che è certo è che l'artigianalità legata al pellame prevede per definizione il “toccare con mano”, perciò questo è un aspetto che resisterà sicuramente anche in futuro».

Intervista tratta da Leather & Luxury